Innovazione questa (s)conosciuta: disamina del termine ed esempio di innovazione che ha migliorato la vita
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L’etimologia del termine innovazione ne descrive l’origine dal termine latino novare che significa “rendere nuovo”. Il concetto di innovazione, infatti, è legato alla capacità l’ordine attuale e noto delle cose stabilite per creare elementi nuovi.
Questo concetto affascinante si è sviluppato e arricchito nel corso dei secoli, trovando espressione nelle capacità di individui straordinari in grado di migliorare la vita sulla terra per tutti noi. Abbiamo raccolto, a nostro parere, le migliori innovazioni che hanno cambiato la vita sulla terra. Eccole di seguito una per una.
La penicillina
Se oggi esistono gli antibiotici e la loro capacità di curare e lenire le infezioni il merito è tutto di Alexander Flemming, biologo britannico. Flemming scoprì la penicillina nel 1928 grazie all’evidenza che all’interno di una piastra di coltura contaminata dalla muffa i batteri non riuscivano a riprodursi.
Incredibilmente, la scoperta non venne subito molto considerata. L’invenzione della penicillina, infatti, passo del tutto inosservata finché Howard Walter Florey, biochimico tedesco, ed Ernst Boris Chain, anatomopatologo canadese, non misero a punto un sistema per la sintesi chimica del farmaco. Questa brillante intuizione permise loro di aggiudicarsi un premio Nobel nel 1945 e, al resto del mondo, di combattere in modo efficace numerosi batteri come strafilococchi, streptococchi, spririlli e meningococchi. Dal 1945 iniziò, infatti, la produzione industriale degli antibiotici.
I raggi X
La scoperta dei raggi X è opera del fisico tedesco Wilhelm Konrad Roentgen nel corso del 1895. Questa invenzione permise al suo creatore di aggiudicarsi il premio Nobel per la Fisica nel 1901: questo riconoscimento non venne mai assegnato prima di quel momento, venne ideato apposta per l’occasione.
I raggi X hanno la straordinaria capacità di attraversare la materia che gli consente di analizzare dettagliatamente alcuni elementi del corpo prima difficilmente sondabili. Il nome identificativo “X” venne loro attribuita a causa della loro misteriosa origine: questi raggi vennero, infatti, scoperti quasi per caso nel corso di un esperimento dedicato ai raggi catodici (fasci di elettroni rilasciati da un elettrodo con carica negativa).
I raggi X trovarono subito un larghissimo impiego in ambito medico: grazie al loro utilizzo fu possibile fin da subito diagnosticare ossa rotte, tubercolosi, tumori e problemi mentali.
L’automobile
Nel 1908 Henry Ford rivoluzionò il nostro modo di spostarci nel mondo inventando l’automobile. Ford, industriale statunitense, iniziò a produrre a Detroit la Ford Modello T. Il punto di forza di questo nuovo incredibile mezzo di trasporto era il prezzo, accessibile per tutti in modo da consentirne la diffusione capillare. Basti pensare che in meno di vent’anni ne erano già stati venduti oltre 16 milioni di esemplari. La produzione su larga scale delle automobili diede vita anche ad un nuovo modo di organizzare la produzione industriale: la catena di montaggio, con tutti i pro e i contro del caso.
La locomotiva per passeggeri
Robert Stephenson è l’ingegnere britannico che costruì la prima locomotiva per passeggeri nel 1829 dando così vita al trasporto ferroviario. Fino a quel momento le locomotive avevano una velocità nettamente inferiore ed erano impiegate esclusivamente per il trasporto di carbone e ferro nelle miniere. La velocità, ai tempi, era talmente superiore rispetto a quella a cui si muovevano tutti gli altri mezzi di trasporto che venne dato alla prima locomotiva il soprannome di “razzo”. La prima locomotiva vinse, negli anni successivi alla sua creazione, numerose competizioni di velocità dedicate ai treni. Il primo treno ufficiale della linea ferroviaria dedicata al trasporto passeggeri fu la linea Liverpool – Manchester. Successivamente la diffusione dei treni dedicati ai passeggeri fu molto rapida e, al contempo, anche il progressivo aumento della loro velocità. Nel 1850 i treni inglesi raggiungevano la velocità di 96 km/h.
Il telegrafo elettrico
Un svolta nella storia delle comunicazioni a distanza venne realizzato grazie all’invenzione del telegrafo elettrico avvenuta nel 1837 ad opera di William Fothergill Cooke e Charles Wheatstone, inventori inglesi. Il loro telegrafo elettrico era costituito da cinque aghi e cinque fili messi in moto da un impulso elettromagnetico e ad ogni combinazione corrispondeva una lettere dell’alfabeto. Tutto ebbe inizio nel ‘700 grazie al telegrafo ottico di Chappe che era composto da una torre di segnalazione che grazie a delle luci posizionate su due bracci semoventi consentivano di creare 49 simboli diversi. I simboli potevano essere visti a una distanza di 8-10 chilometri attraverso un cannocchiale. Successivamente all’invenzione del telegrafo elettrico, Samuel Morse modificò il codice utilizzando punti e linee riproducibili attraverso un solo ago e un solo filo. Il telegrafo senza fili di Marconi rappresentò una svolta ulteriore.
Il telegrafo senza fili
L’italiano, precisamente bolognese fisico Guglielmo Marconi, grazie alla sua invenzione del 1895, scrisse il primo capitolo della storia delle trasmissioni radiofoniche. La prima trasmissione radiofonica avvenne ad opera dello statunitense Reginald Fessenden grazie al presupposto del telegrafo senza fili appunto.
La scoperta di Marconi si trattò, a tutti gli effetti, del primo sistema di comunicazione wireless della storia che aprì le porte a tutti i sistemi contemporanei di comunicazione senza fili. Guglielmo Marconi venne insignito del premio Nobel per la Fisica nel 1909.
I progetti spaziali
Sembra incredibile, ma ciò che ha aperto la strada ai viaggi nello spazio sono stati i conflitti mondiali. L’ingegnere tedesco Wernher von Braun, durante l’epoca della Germania nazista, lavorò a 12 missili V2 che vennero realizzati verso la fine degli anni ’30. Il primo test di lancio venne condotto nel corso del 1942 e successivamente vennero costruite oltre 5.000 testate da lavoratori prigionieri all’interno di campi di concentramento. I missili V2 avevano la caratteristica di essere molto veloci grazie alla propulsione di un motore a razzo con alimentazione ad alcol e ossigeno liquido. Questa tecnologia rappresentò il presupposto dello studio e della creazione dei raggi spaziali. Grazie alla lungimiranza dei governi, già nei mesi immediatamente successivi alla fine del conflitto vennero studiati e lanciati 8 razzi V2 in Gran Bretagna da parte degli Alleati. Lo stesso ingegnere Von Braun si consegnò agli Alleati ed iniziò a lavorare con loro al progetto spaziale statunitense contribuendo a creare le fondamenta della missione che hanno portato l’uomo sulla Luna.
Il DNA
Il Dna venne individuato la prima volta nel 1869 ad opera di Friedrich Miescher, biochimico svizzero che notò la presenza di una sostanza microscopica all’interno di bende chirurgiche usate. Dobbiamo però attendere fino al 1953 per avere la ricostruzione completa della molecola d Dna svolta da Francis Crick, biologo statunitense, e James Watson, biologo britannico. I due biologi ricostruirono la completa struttura a doppia elica dell’acido desossiribonucleico aprendo la strada ad innumerevoli studi sul genoma umano.
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