Le idee sono il motore di tutto ciò che ci circonda
[space height=”20″]Nonostante tu abbia fatto scelte diverse nella vita tradendo il tuo lato creativo
E siano trascorsi un sacco di anni da quando hai scelto di intraprendere una strada diversa dal rispettarlo ed onorarlo il talento brucia ancora nelle tue vene perché esso è come un fiume sotterraneo che cova sotto la pelle ed è scritto nel destino che prima o poi debba inesorabilmente confermarsi.
Reprimere il talento non funziona
Un antico detto buddista paragona il talento al seme in cui in potenza vi è la pianta che sorgerà in futuro non importa quante resistenze esso trovi prima di sbucare sulla terra presto o tardi che mai riuscirà comunque a fiorire perché al pari del talento non vi può essere resilienza alcuna in grado di arginarlo poiché il disegno del suo destino è scritto nella natura delle cose.
“Perciò se la pianta sino ad ora non è sbucata non temere sbucherà se così dev’essere!”
Le idee sono il motore potente di tutto ciò che ci circonda
La creatività è legata inesorabilmente al talento ed alla capacità di sviluppare le idee perciò è bene che se le hai tu ne tenga conto magari come ho già detto già le possiedi e sono parte di te devi solo prenderne consapevolezza per poi successivamente passare a risvegliarle.
Talune volte sono rimaste solamente sopite come anestetizzate ed addormentate dal tempo a causa delle scelte che portano ad intraprendere altri percorsi di vita ma è innegabile che le idee siano alla base di tutto ciò che conta, il motore potente che ha portato a costruire il mondo così come lo conosciamo ed a farlo esistere perché è bene ricordare che esso proviene dalle nostre invenzioni e dalle creazioni che le hanno succedute.
Perché a volte la creatività non funziona
Per questa ragione molte volte se non esercitata la creatività di rimando vi ha tradito con immagini bianche e vuote da cui non potevate generare alcunché solo dal momento in cui essa viene data per certa, assodata come parte di noi caratterizzante e poi messa a fuoco ci restituisce una fitta maglia di idee potenziali.
La creatività ci tradisce quando noi tradiamo lei
E poi la vita con i suoi percorsi istruttivi inflessibili e assai rigidi certo non aiuta negli anni di formazione a delineare-tracciare avanti a noi un preciso percorso creativo da seguire ed a cui ispirarsi; magari quei paesi che offrono un percorso curricolare per i proprio studenti danno una chance effettiva affinché un soggetto in futuro possa svolgere un lavoro a lui congeniale ma per tutti gli altri ancora questa possibilità è tristemente remota. Eppure la creatività è così coinvolgente e carica di emozioni positive che rinunciarvici per vivere in un ambiente compassato suona come una costrizione piuttosto che un’opportunità di benessere e felicità civile e collettiva.
Le idee destabilizzano la società?
Dovremmo impegnarci al fine di recuperarla affrettandoci oltretutto per farlo, le personalità creative sono intrinsecamente rivoluzionarie ed inclini al cambiamento ma non despotico bensì per il bene di tutti. Per quanto le idee innovative possano apparire come inizialmente destabilizzanti quanto costruttive contribuiscono o ad edificare le fondamenta per un mondo migliore o alla nostra evoluzione.
Un aspetto deteriore antagonista alla creatività è quello che la giudica come destabilizzante nel senso di insofferenza alle regole e quant’altro minacci lo status quo purché non si possa incanalare all’interno dei paradigmi culturali in essere.
Se la creatività non manifestasse questa insensibilità verso gli schemi non potrebbe altrimenti esistere inoltre a dispetto del mito romantico bohémien essa è innanzitutto sinonimo ripetizione ossessiva degli stessi sino alla scoperta di nuove soluzioni solo che raggiunte attraverso percorsi risolutivi differenti e pressoché invisibili oltre che sconosciuti ai più. Ecco perché un certo creativo di nome Steve Jobs osannava il pensare differentemente ed esortava ad esercitarsi a farlo.
Il paradosso del creativo
La creatività obbedisce ad uno solo operativo migliorare il mondo che ci circonda e che ha intorno a Se’, essa pensa diverso, vede e respira in maniere differente ed agisce attraverso schemi e modalità completamente non conformiste.
Paradossalmente la società recepisce e traduce tali sforzi a cui succedono determinati comportamenti come minacciosi per i modelli imperanti e che risultano essersi maggiormente consolidati nell’immaginario socio-culturale cosicché anziché essere tradotti come finalizzati al miglioramento della condizione esistenziale passano per essere frutto di personalità sovversive ed anticonformiste che mirano alla loro distruzione.
La creatività e la solitudine
L’emarginazione è una difesa da sempre messa in atto e ad opera dei sistemi sociali per allontanare, rendere inerme, paralizzare e destituire il talento dei creativi allontanandoli così da ciò che più li contraddistingue come animali sociali bisognosi di confronto, della ricchezza data dagli stimoli, l’emulazione a loro volta sintetizzabili in una parola sola che porta il nome di ispirazione. Anche nel noto film Tron si recitava in un scenario fantascientifico ma assai poco virtuale: “a morte i creativi!”
Questo perché la creatività spesso è accompagnata alla diversità ragion per cui fonte inesauribile di guai per il creativo nonché di silenti quanto vili forme di discriminazione sociale!
La creatività non si distrugge
Ma per quanto si possa sprofondare nel buco nero della solitudine la creatività non la si potrà mai eliminare e non certo per mano di freddi tecnocrati e abili burattinai essa è parte costituente ed integrante della nostra stessa natura ed ha un’atavica forza che reagisce agli ostacoli solamente rafforzandosi prendendo man a mano sempre più schiena fino a divenire dirompente e rompere gli argini della superstizione e dell’ottusità fino in ultimo a cambiare inevitabilmente la realtà che ci circonda.
Maggiori sono gli ostruzionismi e più potente diverrà la gittata di questo fiume in piena carico di energia; un creativo può sembrare abbattersi inizialmente alle sconfitte verosimili quando invece l’ostracismo la sta solo rafforzando.
Sbaglia colui che arginando la creatività nell’immediato costringendola agli angusti ed impositivi schemi sociali castrandola poiché la sente minacciosa perché così facendo la sta solo favorendo alla crescita esponenziale quella futura, perché un creativo può perdere tutto nella vita ma non l’obiettivo che il suo talento porta in seno e niente glielo potrà strappare.
La creatività va premiata e riconosciuta perciò brevettata
Se non vi fosse quella da cui prendere esempio non avremmo mai una visione di quelli a cui potersi ispirare insomma brevetti e loghi ci offrono dei topoi posti su una sorta di mappa virtuale delle invenzioni che rappresentano un punto di arrivo in fatto di creazioni utili, quelle che in gergo si dice che ce l’hanno fatta! Ovvero tra quelle originali e quant’altro si possa annoverare fra le scoperte degne di essere tutelate e protette da proprietà intellettuale.
La creatività quando riesce e ce l’ha fatta deve rientrare nella hall of fame delle idee creative e per farlo dev’essere registrata con brevetti e quant’altro prevede la legge in materia di proprietà intellettuali.
Per questa ragione è utile che la creatività vada premiata e riconosciuta oltre che rispettata, amata nella sua diversità nonché tutelata ed è una fortuna che esistano servizi di consulenza capaci di poterla difendere senza doverla necessariamente ingabbiare appunto premiandola eleggendola a quello status che più le compete.
Inoltre è anche giusto che a coloro che hanno contribuito per cambiare il nostro mondo e che per farlo chissà quale odissea debbano aver attraverso sia garantito quanto meno un ritorno oltre che la nostra più sincera e riconoscente gratitudine.
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