Signature Dna Art : la svolta per l’anticontraffazione
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La nuova svolta per la lotta alla contraffazione delle opere potrebbe essere proprio la firma con il DNA dell’artista. I falsari non avranno più scampo. Quanti ne faranno tesoro, chi prenderà esempio? Il tempo rivelerà l’efficienza del sistema.
Si chiama Signature Dna Art (o anche Dna-artfirm) ed è una firma biologica per suggellare l’autocertificazione dell’opera pittorica. Il primo ad utilizzarla, è lo stesso ideatore Gilberto Di Benedetto, conosciuto anche come Hypnos. Si tratta, in sostanza di apporre dietro la tela un blister contenente il DNA dell’artista.
Michael’s Gate è la prima opera corredata di Dna-artfirm.
Che sia la prima di una lunga serie?
Questa sua duplice valenza potrebbe tra le cose migliorare la visibilità dell’artista e per la curiosità che lo lega al mondo della scienza magari avvicinare un pubblico che magari prima non ne conosceva le opere.
L’idea, come appare nell’intervista rilasciata ad Adnkronos, è scaturita dall’esigenza di porre un divario tra il suo crescente successo e la moltitudine di opere a lui segnalate che portano il suo nome ma che non ha mai realizzato. Certo non si tratta di vera e propria contraffazione quanto di appropriazione di nome e stile pittorico. (La sostanza non cambia).
Ci si ritrova qui ad una svolta epica per la tutela della proprietà intellettuale, che andrebbe approfondita tanto dal mondo degli artisti che dei legislatori. Come è prevedibile non è escluso che anche una forma così “certa” della prova non possa essere i qualche modo aggirata, perché in fondo quello che serve è un campione di dna dell’artista, ma tecniche e strategie per porsi al riparo non sono propriamente da escludere.
C’è chi già ne riconosce il potenziale rivoluzionario come Andrea de Libertis, perito d’arte e presidente dell’Istituto europeo per le politiche culturali e ambientali affermando di voler premere nei confronti del legislatore per istituire presto una banca dati con le firme biologiche degli artisti. Affermazione che ha subito ricevuto il benestare da parte di molti dei suoi colleghi.
E’ un passo oltre la lotta alla contraffazione; è non solo una tutela chiaramente più efficacie ma che valorizza l’importanza dell’artista. E’ una commistione tra tecnologia e arte, è il digitale fantascientifico unito alla realtà del bello .
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